A un anno dall'esplosione della pandemia da Covid-19 in Europa, non sono ancora ben chiare le misure più efficaci per limitare il sovraccarico di accessi in ospedale e i decessi. Inizialmente l'hashtag "#iorestoacasa" con il confinamento delle persone nell'abitazione, secondo il modello cinese, sembrava l'unica soluzione presa in considerazione in Italia per combattere il crescente aumento del contagio. Uno dei pochi stati Europei capaci di opporsi al lockdown generalizzato è stato la Svezia. Il paese scandinavo ha puntato tutto sul senso di responsabilità dei cittadini e non ha limitato quel valore indispensabile che è la Libertà. Nonostante le narrazioni catastrofiste dei media mainstream sulla situazione svedese, possiamo affermare al momento che il paese scandinavo non se l'è cavata affatto male nella gestione del Covid-19, specialmente se lo confrontiamo con il resto dell'Europa. Certo non è stato perfetto e non è stato all'altezza di paesi c
L'emergenza Covid rischia presto di trasformarsi da sanitaria ad economica, specialmente nei paesi a corto di risorse e liquidità e dove le rigide misure di lockdown stanno per mostrare i loro effetti collaterali. Uno di questi è l'Italia, uno dei paesi europei in assoluto più colpito dalla pandemia e con i tassi di mortalità più alti insieme a Belgio, Spagna, UK e Francia. Rispetto a questi paesi, però, la nostra penisola rischia di risentire molto di più dei danni economici e sociali del Lockdown, questo perché lo stato non si sta dimostrando capace di dare adeguato supporto economico ai cittadini. Si è analizzata la sezione Policy Responses to the Coronavirus Pandemic sul sito ourworldindata.org ( https://ourworldindata.org/policy-responses-covid ), in particolare le "chart maps" relative a "income support" e "debt and contract relief". La mappa income support mostra l'intervento dei governi europei nel coprire i salari, o comunque fornire